Prende il via la Settimana Santa trapanese - 2019

Prende il via la Settimana Santa trapanese

Conclusi i riti quaresimali delle scinnute, Trapani è pronta per rivivere i tanto attesi riti della Settimana Santa.

Oggi pomeriggio nella chiesa del Purgatorio si effettueranno gli spostamenti dei Sacri Gruppi in vista della prossime processioni per entrare nel vivo di una serie di appuntamenti irrinunciabili per il trapanese verace, in un contesto fatto di suoni, colori, odori e… polemiche(che se costruttive, non guastano mai, considerando certi atteggiamenti).

Le Scinnute appena concluse sono state senza dubbio le peggiori dal punto di vista storico con 17 gruppi su 20, senza nessuna logica e senza tener conto della differenza tra i misteri che rappresentano la passione e quelli che rappresentano la morte. D’altra parte già dai manifesti che sono stati realizzati qualche mese fa sulle scinnute, l’Unione Maestranze ha scelto di mettere in primo piano i ceti rispetto ai gruppi, a rimarcare ancora una volta che il rito della scinnuta lo hanno trasformato in una mera parata di uomini; tutto il resto non conta!

Ma torniamo ai riti della Settimana Santa; come ormai succede da 39 anni, a Buseto Palizzolo oggi ci sarà la processione dei misteri viventi a partire dalle 17.

Sempre oggi pomeriggio a Trapani si svolgerà la sfilata dei ceti ( non tutti ma quasi) per le vie del centro storico; una parata che si svolge da qualche anno con gonfaloni e banda, che impropriamente viene chiamata “Apertura della Settimana Santa”.

Mi dispiace per l’ideatore di questa sfilata per i relativi partecipanti, ma a Trapani, la Settimana Santa inizia martedi alle 16:00 quando con le note della marcia “Pensiero”, la Sacra Icona della Pietà dei Massari varcherà  il portone della chiesa del Purgatorio e iniziare la sua antica processione per le vie del centro storico.

La Madre Pietà dei Massari, è un antico quadro incastonato su di una vara neoclassica, la cui processione è curata dagli “Eredi facchini di piano San Rocco”, cinque famiglie che risultano essere la prosecuzione generazionale di antichissima devozione che vedeva i propri antenati curare questa processione che aveva una connotazione “rionale”, visto che si svolgeva principalmente nelle zone limitrofe al piano San Rocco.

Ai giorni nostri la processione ha una connotazione decisamente più ampia visto il grande seguito di popolo che assedia il centro storico durante tutto il percorso. Si tratta di uomini, donne e bambini che in questi giorni di processioni non vogliono assolutamente perdere nemmeno un attimo di tutto ciò che rappresenta il ripetersi di antiche usanze e tradizioni, anche se non si può sottovalutare la perdita di semplicità che la processione ha subìto nel corso degli anni.

Si prosegue poi Mercoledì Santo con un’altra emozionante processione, ovvero quella della Madre Pietà del popolo che ha un’altissima connotazione popolare, ed un tempo aveva probabilmente un seguito maggiore rispetto alla processione della Pietà dei Massari.  Il quadro della Pietà del popolo risalente intorno al 1600, è incastonato dentro una vara in stile barocco, il cui volto dell’Addolorata ha dei lineamenti dolci ed espressivi.

Fino a qualche anno fa percorreva ad anni alterni anche la zona di Via Virgilio nelle adiacenze dello “scaro”, e fortunatamente adesso questa “usanza” è stata abolita e la sua processione è racchiusa totalmente al centro.

Il culmine storico della processione della Pietà del popolo è rappresentato dal tradizionale scambio del cero, non appena la Sacra icona passerà dinanzi la cappella di Piazza Lucatelli in cui la Pietà dei Massari è rimasta vegliata tutta la notte.

Lo scambio del cero è un rito rievocativo legato alla pace suggellata nel 1885 dai facchini di piano San Rocco(i cui eredi(o parte di essi), oggi curano la processione della Pietà dei Massari) e la compagnia di Sant’Anna che fino alla fine del 1800 curava la processione della Pietà del popolo, attualmente gestita dai fruttivendoli. Secondo tradizione, la Pietà del popolo dovrebbe essere portata in spalla da alcuni componenti dei massari, annacata davanti la cappella dove avviene lo scambio di un cero tra due rappresentanti delle due processioni.

La Pietà del popolo, rientrerà nella chiesa del Purgatorio intorno alle 22.30 del mercoledì, e subito dopo dalla cappella di Piazza Lucatelli, anche la Pietà dei massari inizierà il suo percorso di rientro in chiesa: ancora annacate, ancora marce funebri a ripetere piccole usanze e tradizioni lungo il tragitto e poi l’entrata nella chiesa del Purgatorio prevista intorno alle ore 00.30.

Per quanto riguarda tutto ciò che avviene dentro le chiese, lunedì 15 (domani) alle 19 in Cattedrale ci sarà la Santa Messa del Crisma, che fino a qualche anno fa si svolgeva il giovedì Santo mattina.

Giovedì Santo alle 17 ci sarà la celebrazione eucaristica “In Coena domini” in Cattedrale presieduta dal vescovo Fragnelli e dalle 20.30 in tutte le parrocchie ci sará l’adorazione degli altari della reposizione fino a mezzanotte.

Venerdì Santo alle 12 si svolgerà l’antico rito della discesa dalla croce nella chiesa di San Nicola, e al termine del quale, alle 14 inizierà la processione dei misteri dalla chiesa del Purgatorio: ma di questo ne parleremo nel prossimo pezzo.


Stabat Mater - Chiesa di San Pietro

Stabat Mater di Pergolesi nella Chiesa di San Pietro a Trapani

Sabato 13 Aprile alle 21
per la Seconda Rassegna Organistica “Francesco La Grassa”
presso la chiesa di San Pietro – Organo Francesco La Grassa

Stabat Mater
per soprano, contralto, archi e basso continuo
Trascrizione per l’organo Francesco La Grassa a cura di Luigi Vincenzo

Nicoletta Guarasci Soprano
Roberta Caly Contralto

Luigi Vincenzo, Carmen Pellegrino, Elide d’Atri Organisti

Direzione Artistica: Elide d’Atri e Carmen Pellegrino

Ingresso Libero


Al via le Scinnute dei Misteri

Al via le Scinnute dei Misteri


Prendono il via venerdì pomeriggio le tradizionali scinnute quaresimali dei Misteri, ovvero il periodo che precede la tanto attesa processione del venerdì Santo che quest’anno si terrà il 19 aprile.

Il programma di quest’anno è senza dubbio il peggiore della storia considerando che i gruppi a partecipare saranno ben 17, contro i sei previsti dal rito originario che nel corso degli anni è stato totalmente stravolto dall’unione maestranze.

Ad aggiungersi a questo programma bislacco, il fatto che nel manifesto realizzato per le Scinnute,sono stati inseriti i nomi dei ceti anzichè il nome dei gruppi. Secondo alcuni addetti ai lavori si dice che si sia trattato di un errore non voluto; ci è lecito pensare che non sia così e che invece si sia voluto rimarcare la predominanza delle maestranze(e di chi ne fa parte) rispetto ai Sacri Gruppi; il processo di distruzione delle Scinnute, è arrivato dunque alla fine. 

La storia ci dirà che le scelte scellerate di questi fantomatici custodi della tradizione hanno dato quest’anno il colpo di grazia ad un rito secolare che di anno in anno, tra una novità e l’altra, tra un’aggiunta di un gruppo ad un altro, ha sicuramente perso il senso originario.

Probabilmente l’origine di questo processo di distruzione risale a quando anni fa fu introdotta la prima Scinnuta con quattro gruppi( che dallo scorso anno sono divenuti 5), e via via le altre scinnute a 2… ma fino a due anni fa quanto meno, le ultime due scinnute, ovvero l’Ascesa al Calvario e l’Addolorata, mantenevano inalterato quel poco di senso che era rimasto da questo rito.

L’anno scorso quindi, anche la scinnuta dell’Addolorata fu fatta affiancare dal trasporto al sepolcro ed infine quest’anno, la scinnuta dell’ascesa al calvario, sarà composta da ben quattro gruppi; dunque quella che fino allo scorso anno rappresentava l’unica scinnuta a rispettare la tradizione, si trasformerà in una mera parata di gruppi come negli altri appuntamenti quaresimali. A tal proposito, sembra che ci sia stato un accordo interno all’Unione Maestranze affinché dal prossimo anno in poi, la quinta scinnuta sarà di esclusiva prerogativa del gruppo “L’Ascesa al Calvario”. Per quest’anno però la frittata è fatta, e non è detto che questo accordo sugli anni futuri sia proprio un dogma, perché potrebbe essere stato fatto solo per tenere a bada i consoli che curano la processione dell’Ascesa al Calvario e che avevano storto il naso di fronte alla decisione di affiancare al proprio gruppo, altri tre gruppi per la quinta scinnuta.

Aldilà di questo, i custodi della tradizione dimenticano(o vogliono dimenticare) che nell’originario rito delle Scinnute, i gruppi che ne prendevano parte rappresentavano la passione di Gesù Cristo e non la morte. In questo modo, così come già successo lo scorso anno, e anche di recente(nel 2001 e nel 2002), la morte di Cristo viene in un certo senso anticipata.

Anche il clima all’interno dell’Unione Maestranze non è dei migliori, anche se apparentemente sembra tutto tranquillo: il direttivo dell’Unione Maestranze presieduto da Giuseppe Lantillo, tramite i canali social ha più volte affermato di vivere un clima disteso rispetto agli anni passati, tutto nel segno del dialogo e del “volemose bene”. Sarà davvero così? Oppure le solite ripicche e rancori tra i ceti stanno vivendo soltanto un momentaneo letargo in attesa di far riaffiorare le polemiche di sempre alla prima occasione?

Al momento non ci rimane che attendere il Venerdì Santo, innanzitutto per vedere quali altre novità i custodi della tradizione ci riserveranno, visto che a colpi di novità, anche la processione dei Misteri sta subendo un progressivo scadimento sempre più tangibile.

 

LEGGI IL PROGRAMMA DELLE SCINNUTE 2019


Misteri di Trapani: nel 2019 torna la via Fardella

Misteri di Trapani: nel 2019 torna la via Fardella


Mancano pochi giorni alla fine dell’anno e in città si ricomincia a parlare di processione dei Misteri in vista del venerdì Santo 2019.

È notizia di pochi giorni fa la decisione di reintrodurre la via Fardella nel percorso in maniera persistente, abolendo di fatto l’alternanza decisa nel 2011 tra i percorsi incentrati nel solo centro storico e quelli che comprendono la lunga arteria cittadina che fu introdotta nel percorso della processione dei Misteri per la prima volta nel 1947. Tale decisione è stata approvata nel corso dell’assemblea dell’unione maestranze tenutasi lo scorso 21 ottobre, dopo una lunga serie di incontri tra il neopresidente Giuseppe Lantillo e i ceti; il fine di questi incontri era quello di instaurare un dialogo continuo con tutti i gruppi per mettere da parte ogni tipo di divergenza.

Leggi la versione del pezzo pubblicato su “Extra” di Dic 2018

Che dire, ci si aspettava qualcosa di più dal risultato di questi incontri, sopratutto perché la prima vera decisione di questo nuovo consiglio di amministrazione,  è stata quella di mettere mano all’ultimo dei veri problemi che soffre questa processione. Tanti i punti che necessitano di maggiore attenzione da parte degli addetti ai lavori, a cominciare dal contenuto, ovvero la perdita della vera identità della processione dei misteri, soffocata da pomposità eccessive a discapito della semplicità, così come questa fastidiosa e continua ricerca delle novità da parte dei singoli ceti, trasformando di fatto questa processione in una mera parata o sfilata, tra addetti ai lavori che sfoggiano vistosi e baggiani cordoni al collo quasi a distinguersi da coloro che scelgono invece la sobrietà. Non parliamo poi delle fastidiose lungaggini della fase di uscita fatta di “panze parate” e minuti di raccoglimento diventati ormai una moda.

Ecco, se proprio dobbiamo parlare di ritorno al passato(così come è stato detto da alcuni addetti ai lavori), bisogna in primis riportare decoro a questa processione rispettando la storia,  visto che si tratta del fattore più penalizzato dalle svariate scelte strampalate prese nel corso degli anni dall’unione maestranze. Non bisogna andare poi tanto lontano nel tempo per ricordarci di aver assistito a processioni più snelle e sobrie rispetto agli ultimi anni, con le bande(anch’esse ridimensionate) che precedevano il gruppo dandone la giusta importanza teatrale, e i Misteri che in poco più di due ore riuscivano ad uscire dalla chiesa del Purgatorio il venerdì Santo, avendo più tempo per attraversare le strade cittadine.

Anche le “battute” davanti le case dei consoli, sedi dei ceti e attività erano più ridimensionate o quantomeno si limitavano a delle semplici “vutate” di pochi istanti rispetto alle stancanti teatralità a cui assistiamo ai giorni nostri. Inoltre la processione di oggi, come ormai da quasi 20 anni è monca perché non ci sono più gli incappucciati della Confraternita di San Michele ad aprire il corteo. Perché non valutare l’ipotesi di reintrodurli anche per una semplice rievocazione storica? D’altra parte questa processione e l’intera cittadinanza devono molto alla Confraternita di San Michele, la cui presenza in processione è stata “congelata” dall’allora Vescovo Francesco Miccichè.

Nessun preconcetto nei confronti del nuovo consiglio di amministrazione dell’Unione Maestranze presieduto da Giuseppe Lantillo, ma soltanto dei consigli per tornare a dare lustro a questa processione, dove la pomposità non è sinonimo di bellezza e dove le novità non hanno nulla a che vedere con storia e tradizione.

Il nostro auspicio è quello di poter assistere nuovamente ad una processione degna di chiamarsi tale, lontano dalle beghe da cortile interne all’Unione Maestranze che puntualmente avvelenano il clima del venerdì Santo, ostacolandone la buona riuscita(un po’ come è successo negli ultimi anni).

Per il resto, anche una processione che passa da Via Fardella, può anche essere una buona processione, purché non si perda dietro ai ben noti atteggiamenti da sfilata da parte di alcuni addetti ai lavori, anche se è indubbio che il fascino dei Misteri di Trapani al centro storico, è tutta un’altra cosa.

Francesco Genovese


Unione Maestranze: il messaggio di saluto ai consoli del presidente uscente Vito Dolce

Il 31maggio 2018, si è conclusa l’esperienza di questo Consiglio di Amministrazione impegnato, in questi anni, nel cercare di portare avanti nel miglior modo possibile tutte le iniziative volte alla organizzazione della Settimana Santa, evento per la nostra Città di Trapani carico di Fede, cultura e tradizione

Corre l’obbligo a questo punto di fare un resoconto di ciò che con molti sacrifici e, certamente, con notevole impegno questo Consiglio è riuscito a realizzare.

L’Unione, Associazione fondata come Voi ben sapete da 22 Capi Console, spesso in questi anni ha mostrato tutte le sue debolezze causate delle lotte intestine, portate avanti per il piacere di essere i bastian contrari della situazione, per la presunzione della grandezza del proprio sapere, senza mai mostrare un minimo di capacità di analisi e di approfondimento che, con serenità e serietà, guardasse alle vicende che hanno interessato la vita associativa.

Spesso ci siamo trovati a fronteggiare prese di posizione incomprensibili, ingiustificate, inadeguate, irresponsabili, frutto esclusivamente della effimera sete di potere che alberga in alcuni, ormai arcinoti, che tentano di portare avanti una sorta di assalto alla diligenza fine a se stesso.

Tutto questo per il solo piacere di essere i servi sciocchi di qualcuno assecondandone   iniziative strategiche che appaiono prive di senso per chi ne ha compreso la tattica e ignote agli altri.

Tutto questo assume aspetti grotteschi se consideriamo che lo scopo unico e  essenziale dell’Unione  è costituito dall’organizzazione e dal coordinamento delle attività della Settimana Santa in Città.

Ho avuto l’onore di partecipare con il mio Gruppo di appartenenza, sin dal lontano 1980, alle riunioni di Assemblea dell’Unione, composta come adesso da 22 Capi Console, anche loro caratterizzati, come oggi, da estrazioni culturali e sociali diverse e estremamente variegate.

Differenza sostanziale: allora c’era la consapevolezza del ruolo dell’Unione, oggi esiste la consapevolezza dell’esigenza di apparire, di sentirsi importanti, di sentirsi protagonisti assoluti attraverso il gruppo; oggi predomina il narcisismo!

Si inventano iniziative vuote,  sterili, poiché prive di significato storico e culturale, ma utili per diventare attori protagonisti e sfruttare sistemi di raccolta di risorse inusuali per una Processione che da secoli si è fatta forte dell’appartenenza alla Maestranza di ogni Gruppo che, nella buona e nella cattiva sorte, ha sempre fatto fronte alle normali esigenze di gestione.

Oggi le risorse delle Maestranze sono diventate insufficienti per far sì che il Venerdì Santo si possa sfilare abbigliati con giubbotti, stemmi, cravatte con fregi, paramenti, bastoni, cordoni di varie dimensioni e colori che scimmiottano riti o processioni di altre realtà: tutto ciò avviene sconfessando totalmente le disposizioni contenute negli atti di affidamento originale dei Sacri Gruppi.

Questi “originali” comportamenti, partoriti da qualche buontempone, che, ribadisco, sono scopiazzati da altri riti, nulla hanno a che vedere con la nostra antica tradizione di fare la Processione.

Mi chiedo dove sia finita la Fede Popolare, il senso di appartenenza alle Maestranze!!

E, alla luce di quanto l’Assemblea sovrana ha stabilito approvando a sacco le cosidette affinità, mi chiedo dove finiranno a breve le Maestranze il cui ruolo e rango è stato svenduto, ridicolizzato e svilito per cedere alle mire di qualche amico/a particolarmente sodale e adeguatamente cordonato!

Faccio ammenda; dimenticavo che i tempi sono cambiati, ci siamo evoluti e pertanto l’evoluzione consente di fare tutte le castronerie che la fantasiosa mente umana può partorire, con una differenza sostanziale: oggi tali splendide iniziative assumono la definizione di “Progetti”.

Queste sono le riflessioni di chi ha sempre pensato ad una Processione UNICA e UNITA dove protagonista è il Cristo e non noi!

E’ legittimo che tra i Gruppi ci sia la volontà di offrire il meglio e il massimo possibile e, se ciò è impostato nel rispetto degli altri, diventa ottimo stimolo per fare bene, ma non bisogna dimenticare che, senza i cosidetti vecchi che hanno tramandato preziosi patrimoni di serietà e correttezza, oggi non potremmo parlare che del nulla, altro che innovazioni, progetti e largo ai giovani che stanno mostrando una spregiudicatezza inimmaginabile fino a qualche anno fa.

Passando ora all’esame delle realizzazioni di questo C.D.A., va detto innanzitutto che ci si era prefisso come primo obiettivo il massimo rispetto verso tutti i Sigg. Soci anche se, pare, ciò spesso non sia stato compreso.

Abbiamo amministrato all’insegna del risparmio e della correttezza nell’interesse esclusivo degli Associati; abbiamo ottenuto dal Libero Consorzio dei Comuni la nuova sede con risparmio notevole di costi; sono stati tagliati tutti quelli relativi alla gestione, cercando di mantenere solo quelli indispensabili e riducendo anche questi ultimi; abbiamo attivato con Istituti scolastici, sempre a costo zero, progetti per offrire ai turisti presenti in città le corrette informazioni nelle varie lingue; abbiamo collaborato con gli Amici del Museo per la formazione degli alunni più piccoli per poterli avvicinare alla Processione; abbiamo continuato e intensificato i rapporti con la Real Maestranza di Caltanissetta; abbiamo avuto l’onore di far realizzare servizi sulla Processione dalle reti nazionali e regionali che hanno utilizzato strumenti di comunicazione digitale e satellitare che hanno dato alla manifestazione rilevanza mondiale; abbiamo, infine, avviato concretamente l’iter per creare il Museo permanente degli argenti presso nuovi locali che saranno assegnati all’Unione e abbiamo dialogato in maniera costruttiva con gli enti del territorio insieme con il Libero Consorzio dei Comuni e il Polo Museale.

Con grande soddisfazione vi comunico che l’Assessore Regionale Tusa ha sposato con entusiasmo l’idea apprezzandone l’elevato livello culturale e artistico in virtù del quale si sta adoperando per la redazione della delibera necessaria alla realizzazione del progetto.

Queste attività, anche se possono apparire striminzite, hanno certamente contribuito a girare pagina rispetto al modo di gestire di qualche tempo fa.

Certo non sono grandi cose, noi non abbiamo trovato le svariate centinaia di migliaia di euro di contributi, già accantonati e disponibili, da sbandierare in lungo e in largo ad ogni favorevole occasione, sono però piccole cose che hanno aiutato l’Unione a crescere senza sprechi cercando, al contempo, di redistribuire sempre il massimo delle risorse disponibili ai Gruppi associati permettendo a chi ci succederà di avere a disposizione strumenti seri per crescere e non esclusivamente rivolti all’apparire strumentalizzando iniziative fumose, stravaganti e fantasiose.

Di queste attività e di tutta la fatica profusa nell’organizzazione delle varie edizioni della Settimana Santa in questi anni è, da parte mia, doveroso ringraziare con tutto il mio più vivo senso di gratitudine Antonio GALIA; l’ho voluto chiamare con il suo nome per il rapporto personale che a lui mi lega e perché Antonio non è il Segretario, ma la persona senza la quale questa Unione non avrebbe futuro.

Ringrazio tutti i componenti del C.D.A., dal primo all’ultimo Consigliere, per la correttezza e la disponibilità che hanno sempre mostrato senza secondi fini, affrontando qualsiasi argomento con serenità e pacatezza, ricercando l’unità dell’Assemblea; tra questi ringrazio particolarmente Nicola Nola che mi ha consentito di dormire sonni tranquilli per la puntualità, la precisione e l’onestà con cui ha ricoperto il delicatissimo ruolo di Tesoriere.

Devo doverosamente e in particolare ringraziare tutti voi cari Capi Console perché, avendo avuto l’onore di essere stato il vostro Presidente, ho ricevuto il dono di conoscervi ancora meglio tutti; pertanto avete contribuito all’arricchimento delle mie esperienze di vita.

Ho conosciuto i vostri pregi, i vostri difetti, le vostre fragilità, i vostri modi di vita e le vostre ambizioni, il desiderio, a volte incontrollato, di alcuni di voi di apparire di essere presenti, di esserci anche nel rappresentare il…..niente!

Vedete, le esperienze nella vita sono fondamentali perché consentono l’arricchimento personale e offrono la possibilità, se ci si riesce, di lasciare un segno del nostro passaggio su questa terra; certo, alcuni riescono a lasciare solo il nulla, ma vanno accettati così come sono comprendendoli nei loro umani limiti.

Ognuno di noi ha la sua storia; saremo mai capace di lasciare un segno oppure no? Ai posteri l’ardua sentenza!

A riprova di ciò vi chiedo chi potrà mai dimenticare persone come Bosco, Impellizzeri, Pace, Savona, Conticello, De Martino, Garuccio, D’Angelo, Di Maggio, Culcasi, Lantillo, Anastasi, Gramignano, Romeo, Bellomo che  hanno  fatto la storia di questa Associazione?

Quanti invece sono passati inosservati come miraggi scomparsi nel ricordo di tutti che spesso non ne rammentano neppure il nome!

Devo dirvi con grande serenità che oggi nutro un grande senso di liberazione: certamente lo proveranno anche alcuni di voi. Oggi, giornata di fine mandato, desidero rientrare all’interno del mio Gruppo e vi confesso che con il cuore non me ne sono mai allontanato.

Sono abituato a credere nelle cose che faccio e a metterci la faccia; considerato che non credo più in alcuni comportamenti e non voglio fingere, come detto, rientro nel mio Gruppo per continuare, come sempre ho fatto, a dare il mio modesto contributo senza ricerca di galloni ma con la consapevolezza che potrò ritrovare tutta la mia passione avendo nuovi stimoli.

Pertanto, nel giorno della mia liberazione, vi confesso che avrei voluto andare via prima e avrei voluto e potuto farlo ma il senso di responsabilità, nonostante tutto, me lo ha impedito.

Lascio a voi Moderni Innovatori, ideatori di sogni e progetti, la responsabilità di non completare la distruzione, avviata, di 406 anni di storia, amore vero e Fede verso LA PROCESSIONE riconoscendo però che ciò sarà molto difficile: ci siete già molto vicini!

Vito Dolce


Processione dei Misteri 2018: commento a caldo

Si  è conclusa da poche ore l’edizione 2018 della processione dei Misteri. L’Addolorata è rientrata nella chiesa del Purgatorio alle 15, calando il sipario ad un’edizione non di certo piena di chissà quali aspettative.

È stata una processione strana, dove per certi versi ci si aspettava peggio e per altri di meglio. La fase di uscita è stata estremamente lenta, quasi stancante a detta di molti con un primo tratto sul corso Vittorio non proprio perfetto per via di qualche lungaggine di troppo da parte di alcuni gruppi, mentre ci ha stupito positivamente, da un punto di vista della compattezza della processione, la parte meno bella dell’itinerario ovvero dalla via xxx gennaio alla via fardella. Eppure qualcosa non è andato per il verso giusto nelle ore notturne, quando il rientro senza bande e processioni ha causato un leggero ritardo che si è moltiplicato esponenzialmente durante l’alba, portando a fare entrare il primo gruppo nella chiesa del Purgatorio alle 9 inoltrate anzichè alle 8: una cosa riprovevole, considerato che dietro le transenne c’era gente piazzata lì dalle 6.

Durante la fase di entrata si è cercato di ottimizzare per quanto possibile i tempi, ma tra una cosa e l’altra si sa benissimo che l’entrata dei gruppi necessita ormai di 6 ore piene, e quindi l’entrata dell’addolorata si è conclusa alle 15.

Detto ciò, a parte il ritardo dell’entrata, non è stata certo un’edizione disastrosa, ma non si può negare che questa processione ha urgente bisogno di essere rifondata da cima a fondo, perchè di anno in anno la decadenza è sempre più tangibile, a discapito delle ormai poche cose belle che contraddistinguono i nostri Misteri. È necessario fare un’analisi approfondita sulle quelle scelte sbagliate che di anno in anno sono state fatte: una processione così piena di storia non può stare sempre dietro alla ricerca della novità, perché è ormai un dato di fatto che tra una novità e un’altra questa processione ha perso totalmente la propria identità.

Molti diranno che è impossibile tornare indietro, eppure basta davvero poco per restituire decoro a questa processione. Personalmente penso che si potrebbero riportare innanzitutto le bande davanti ai gruppi e non dietro come erroneamente è stato deciso qualche anno fa.

Poi si potrebbero ridurre al minimo le estenuanti “battute” davanti le sedi dei ceti, le attività e le case dei consoli.

Si potrebbero ripristinare, in sinergia con la diocesi, gli incappucciati della confraternita di San Michele anche soltanto in modo rievocativo per ricomporre un puzzle ingiustamente scomposto dall’allora vescovo Miccichè.

Si potrebbe ridurre la tempistica generale dell’uscita dalla chiesa e di conseguenza, ridurrei al minimo i singoli minuti di raccoglimento da parte di ogni gruppo: in una condizione pessimistica in cui ogni gruppo si ferma un minuto, porta la processione a ritardare già di 20 minuti!

Infine, quando i Misteri transitano per la via Fardella, si potrebbe ripristinare la sosta a Piazza Vittorio come si faceva un tempo(con sosta, ripartenza con bande e processioni per il passaggio serale in via fardella e poi scioglimento per la notte).

Queste sono soltanto alcune delle tante cose che restituirebbero l’identità e la semplicità perduta a questa processione: parole nel vento fin quando non ci sarà davvero l’intenzione da parte degli addetti ai lavori, a rinunciare ad una piccola parte dei propri personalismi.

Adesso non rimane che attendere il 19 aprile 2019, sperando innanzitutto che l’unione maestranze ritrovi la propria serenità interna:senza dubbio si tratta del primo passo verso un nuovo inizio.

Francesco Genovese


Nonostante il clima avvelenato, oggi è il giorno dei misteri

Dopo un’attesa lunga un anno, Trapani si appresta a rivivere la plurisecolare processione dei Misteri del venerdì Santo. Oggi alle 14 punto, i tamburi dell’unione maestranze apriranno il sipario alla rappresentazione della passione e morte di Gesù Cristo, tra i 18 gruppi e i due simulacri realizzati quattro secoli fa dai grandi artisti di un tempo, addobbati da fiori e antichi argenti, per snodarsi in un lungo percorso per le vie della città, tra un colpo di ciaccola e un altro, tra le tristi note delle marce funebri eseguite dalle bande, in un merge fatto di emozioni, bellezza e purtroppo anche pomposità: si perchè la processione dei Misteri un tempo ( e non c’è bisogno di andare molto lontano ), era decisamente più bella, magari un po’ più strampalata, ma sicuramente più semplice e quindi più bella.

Sulla buona riuscita di questa processione ci sono molti punti interrogativi visto che l’aria che si respira all’interno dell’unione maestranze è tutt’altro che buona: solite beghe da cortile, solite discussioni diranno in tanti; eppure una volta queste discussioni si racchiudevano all’interno della sede associativa per contenersi durante la processione. Adesso invece queste spaccature interne all’associazione che cura la processione dal 1974, si ripercuotono inesorabilmente sulla processione, tra personaggi ambigui che apparentemente sembrano spendersi positivamente per il bene della processione e che poi risultano essere degli astuti registi capaci di muovere le proprie pedine atte a scombussolare i già risicati equilibri interni. D’altra parte l’unione maestranze si trova sotto scadenza del mandato presidenziale e presto si riunirà per eleggere i nuovi vertici; considerando ciò, la marcata disunione all’interno dell’associazione è quasi giustificata. Ma fino ad un certo punto, considerato che i Misteri non appartengono a questi signori custodi della tradizione, ma appartengono all’intera città.

Ad avvelenare il clima non proprio positivo, l’episodio verificatosi martedì Santo dentro la chiesa del Purgatorio poco prima dell’uscita della Madre Pietà dei Massari. Vittima di questo episodio increscioso, il presidente dell’Unione Maestranze Vito Dolce che è stato attaccato da più componenti del comitato che curano la processione della Pietà dei Massari. I Massari si giustificano dicendo di aver invitato il presidente Dolce a non prendere parte alla processione, scatenando un inqualificabile e ingiustificabile gesto di ira che senza dubbio rimarrà negli annali come l’episodio più triste della storia recente del mondo dei misteri: quando si arriva alle mani, niente può essere giustificato. Vito Dolce, in seguito al comunicato che il comitato dei massari ha diramato agli organi di stampa, dichiara di non voler replicare alle loro dichiarazioni, lasciando la reale analisi dei fatti ai cittadini trapanesi e agli uomini di pubblica sicurezza ogni valutazione in merito. Si tratta infatti di una dichiarazione dove i massari inizialmente si dissociano dall’episodio violento, ma nello stesso tempo si giustificano dicendo di essersi sentiti provocati dallo stesso Dolce. La domanda dunque è: chi ha torto? il provocatore o chi reagisce con le mani?  Senza dubbio chi reagisce con le mani, anche perchè Vito Dolce in qualità di presidente (per l’ultimo anno) dell’Unione Maestranze, aveva il diritto e il dovere di presenziare in testa alla processione e dunque, tutto si è trattato tranne che di una provocazione.

L’edizione 2018 sarà dunque l’ultima con Vito Dolce presidente, che in questi anni è sicuramente stato oggetto di evitabili ripicche figlie di vecchi rancori apparentemente chiusi nei cassetti, che si sono ripercosse sul risultato finale delle processioni da lui gestite in questi anni. Sarà purtroppo così anche in futuro, quando ci saranno nuovi vertici e riaffioriranno altri rancori: tutto ciò sarà così fin quando la diocesi di Trapani non prenderà delle posizioni più ferme atte a frenare la prevaricazione, l’ignoranza e la prepotenza di certi personaggi che di anno in anno stanno danneggiando la processione dei misteri.

Chiusa questa parentesi, ritorniamo a parlare di cose un po’ più belle, ovvero il ripetersi di questa meravigliosa e unica processione per le strade della città.

I Sacri Gruppi subito dopo l’uscita, percorreranno alcune strade del centro (Corso Vittorio, Via Torrearsa, Piazza Saturno, Via Argentieri, Piazza Notai, Via Cuba, Via Sieri Pepoli e Via Garibaldi), per poi dirigersi verso via Fardella tramite le vie Osorio, Spalti e Piazza Vittorio, per poi arrivare fino all’incrocio di Via Marsala dove si effettuerà la sosta dei gruppi e lo sciogliemento di bande e processioni. Terminata la sosta, la processione inizierà la ripartenza verso il centro, con il solo suono dei tamburi per dare inizio alla notte dei misteri, ovvero il momento senza dubbio più bello è più suggestivo dell’intera processione, senza panze parate e pomposità.

I Sacri gruppi, dopo aver raggiunto la zona del porto peschereccio, si ricomporranno con bande e processioni per effettuare l’ultimo tratto del percorso fino alla chiesa del Purgatorio dove l’entrata del primo gruppo è previsto per le 8 di domani, con le ultime annacate, le ultime marce e le lacrime (a volte teatrali) degli addetti ai lavori fino all’entrata dell’Addolorata, a mettere un punto ad un’edizione che senza dubbio sarà oggetto di discussione per i mesi a venire.

Francesco Genovese


Settimana Santa 2018 - comunicato stampa del presidente Vito Dolce in seguito ai fatti incresciosi accaduti Martedì Santo

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa firmato Vito Dolce, presidente dell'Unione Maestranze

In riferimento al comunicato diffuso dall'Associazione Unione Madre Pietà dei Massari circa l'increscioso episodio avvenuto martedì scorso, lo scrivente Vito Dolce nella qualità di presidente dell'Unione Maestranze, ritiene doveroso astenersi da alcun commento lasciando ai cittadini la reale analisi dei fatti e alle autorità di pubblica sicurezza ogni valutazione in merito allo spiacevole accaduto.

Vito Dolce