A poco meno di un anno dalla chiusura del portone del Purgatorio che ha messo fine all’edizione 2022, domani la città di Trapani si appresta a rinnovare i Sacri riti delle processioni della Settimana Santa.

Le Scinnute quaresimali dei Misteri quest’anno si sono tenute con una nuova “formula” fortemente voluta dal rettore della chiesa del Purgatorio Don Alberto Genovese. Una formula che prevedeva un appuntamento bisettimanale(martedì e venerdì) con due gruppi per volta, stravolgendo una volta per tutte il tradizionale calendario che nel corso degli ultimi anni aveva già subito altri martoriamenti e stravolgimenti.

Durante le sue omelie bisettimanali, Don Alberto Genovese ha più volte rimarcato il fatto che i Sacri gruppi dei Misteri hanno tutti uguale importanza, giustificando in un certo senso questa sua scelta di far svolgere il rito delle Scinnute secondo quella modalità, e dalle interviste pubblicate sul web durante le varie Scinnute, anche i componenti dei vari ceti sembrano aver accolto con positività questa novità (d’altra parte sono anni che gli addetti ai lavori sono alla ricerca continua di novità su novità).
L’unico ceto che non ha accolto positivamente queste Scinnute bisettimanali è stato il ceto dei Pastai che cura la processione del simulacro “Gesù nell’urna”, i cui componenti hanno disertato la funzione. Per il resto è stato una specie di plebiscito.

La mia domanda su questo stravolgimento è: qual’è il ruolo della chiesa trapanese rispetto alle nostre secolari tradizioni?

All’origine del rito delle Scinnute c’erano delle certezze inconfutabili:

  • Durante i sei venerdì non erano previste Scinnute di gruppi raffiguranti il Cristo morto;
  • Il penultimo venerdì era dedicato all’Ascesa al Calvario
  • L’ultimo venerdì all’Addolorata (e questo è rimasto immutato tranne che per il fatto che quest’anno l’ultima scinnuta si è svolta anche con “Gesù nell’urna)

E invece ci siamo trovati di fronte ad un vero e proprio stravolgimento. Certo, va anche sottolineato che negli ultimi anni , alcuni appuntamenti quaresimali vedevano la presenza anche di 4-5 gruppi contemporaneamente, per cui don Genovese si è trovato davanti ad una situazione già compromessa da altre scellerate scelte, però sarebbe stato più plausibile che il rettore della chiesa avesse dimostrato una fermezza maggiore nel rispetto della tradizione originaria del rito anziché introdurre l’ennesima novità di cui di certo non avevamo bisogno. E soprattutto, parlando di “stessa importanza tra i vari gruppi” durante le omelie, a mio avviso ha dimostrato di non conoscere nulla della storia dei Misteri, ragionando in un certo senso come ragionano i componenti dei vari ceti, che nelle scinnute hanno sempre sbagliato chiave di lettura, rimarcando anche loro una sorta di egemonia di un ceto piuttosto che di un altro, ma in verità il rito della Scinnuta non dovrebbe entrarci nulla con le diatribe e le gelosie tra i ceti. Si trattava originariamente di un rito esclusivamente religioso che nel corso dei secoli ha totalmente cambiato veste, per cui, per gli anni a venire, non chiamatele più Scinnute, ma date un altro nome a questo rito ormai senza più identità storica.

Tornando alla settimana santa, domani alle 16:00, si comincia con la processione della Madre Pietà dei Massari a cura degli “Eredi facchini di piano San Rocco”; sulle note di “Pensiero”, la Sacra effige varcherà il portone del Purgatorio per poi percorrere le strade del centro storico tra un’annacata e l’altra, a colpi di “ciaccula” e con l’accompagnamento della banda musicale che eseguirà il repertorio vecchio e nuovo di quella che può essere definita la colonna sonora delle processioni di passione. E’ un ripetersi di suoni, colori, odori ed emozioni che queste processioni riescono a regalare nonostante il trascorrere del tempo e i cambiamenti a volte un po’ forzati che sono stati apportati nel corso degli anni.

La Pietà dei Massari rimarrà in processione fino alla tarda serata del martedì Santo, fino a quando non verrà entrata all’interno di una capanna in Piazza Lucatelli e dove sosterà tutta la notte.

Mercoledì alle 14.30 sarà il turno della Pietà del popolo che uscirà dal Purgatorio e dopo un lungo itinerario per le strade del centro, rimarrà in processione per tutta la giornata fino alle 22.30 circa. Nel pomeriggio di mercoledì è previsto anche il tradizionale “Scambio del cero” tra le due associazioni che curano le processioni delle due Pietà davanti la capanna di Piazza Lucatelli.

Infine, nella tarda serata di Mercoledì, la Pietà dei Massari inizierà la sua processione di rientro verso la chiesa del Purgatorio, dove l’entrata è prevista attorno alle 00:30.

Giovedì al Purgatorio avverrà la vestizione dei Sacri Gruppi in attesa della processione dei Misteri del Venerdì Santo che quest’anno percorrerà un itinerario ibrido che di fatto non accontenta ne’ gli amanti del centro storico e nemmeno gli amanti di Via Fardella. Ma su questo aspetto, così come sulla buona riuscita o meno di questa edizione sarà meglio prima assistere alla processione e poi tirare le somme non appena si chiuderà il portone del Purgatorio.

L’unica certezza ad oggi è che la città di Trapani è impaziente di assistere nuovamente alle processioni della Settimana Santa che di fatto rappresentano il tesoro più prezioso della nostra città.

Francesco Genovese