IMG_5640Grande folla ieri pomeriggio in occasione della quarta “scinnuta” dei misteri svoltasi come di consueto nella chiesa del Purgatorio, dove si respirava quell’atmosfera tipica dei giorni che precedono i tanto attesi riti della settimana Santa trapanese.

I due gruppi disposti ai lati dell’altare(La Sentenza ed Ecce Homo) risplendevano di luce propria, tra l’equilibrio cromatico degli addobbi floreali, e il luccichio degli antichi argenti che rendono i Sacri Gruppi maggiormente imponenti. Stessa atmosfera nella piazza antistante alla chiesa, non appena la banda musicale “G. Candela” di Buseto Palizzolo ha iniziato ad intonare la caratteristica “musica ‘ri misteri”, struggenti marce funebri che segnano il tempo e la cadenza dell’andatura dei gruppi quando vengono portati in spalla per le vie della città.

Appena terminata l’esecuzione musicale, si è atteso l’arrivo della stazione quaresimale dalla chiesa del collegio, con l’amministratore apostolico Mons. Plotti e le parrocchie di Sacro Cuore, Santa Teresa, Maria SS Ausiliatrice e Madonna di Lourdes per la concelebrazione della Santa Messa al termine della quale altre note funebri hanno fatto da colonna sonora al terzultimo appuntamento Quaresimale prima delle processioni.

Il gruppo de “La sentenza”, originariamente chiamato “La condanna di Gesù” è un’opera di Domenico Nolfo, la cui processione è curata dal ceto dei macellai, mentre “Ecce Homo” è stato realizzato da Giuseppe Milanti, e la sua processione è curata dal ceto dei calzolai e calzaturieri. Pur essendo due gruppi vicini come sequenza, ma lontani per quanto riguarda la realizzazione, essi hanno in comune sul Cristo, il volto della rassegnazione, nonché il personaggio di Pilato che risulta somigliante, anche se il Pilato realizzato dal Milanti è di gran lunga superiore dal punto di vista artistico, rispetto allo stesso personaggio creato da Nolfo.

Pregevole sul gruppo curato dai calzolai, la splendida balconata argentea, realizzata nella seconda metà del 1800 dall’argentiere Giuseppe Parisi, che viene posta sul gruppo soltanto in occasione della scinnuta e della processione, mentre durante il resto dell’anno viene utilizzata una copia plastica della balconata, anche se fino a pochi anni fa, esso veniva lasciato senza alcun balcone, spiazzando i visitatori, che recandosi in chiesa non riconoscevano il gruppo, che si identifica con questo importante ornamento.

I riti delle “scinnute” proseguono venerdì prossimo con “L’ascesa al calvario” , curato dal popolo, ovvero il gruppo esteticamente più rappresentativo dell’intera processione.

Francesco Genovese

PUBBLICATO PARZIALMENTE SU LA SICILIA DEL 9 MARZO 2013