E’ calato il sipario anche per quest’anno sulla secolare processione dei Misteri. Ieri alle 14.00 in punto, dopo il consueto discorso del Vescovo, il simulacro dell’Addolorata ha fatto rientro nella chiesa del Purgatorio a mettere un punto all’edizione 2012 che difficilmente si dimenticherà.

L’itinerario di quest’anno è stato senza dubbio la pecca più grossa della processione appena conclusa; un itinerario troppo lungo e stancate che non ha dato la possibilità ai portatori di riposarsi dopo la via Fardella, che ancora una volta si conferma la via più inutile da percorrere in occasione della suggestiva processione che venerdì ha regalato emozioni infinite lungo tutte le strade del centro storico, in un incrocio di suoni provenienti da strade limitrofe percorse dai Sacri Gruppi.

In via Fardella invece tutto è andato storto, con distacchi tra un gruppo e un altro, davanti ad un pubblico che era più occupato ad approvvigionarsi bevande alcoliche piuttosto che assistere al passaggio della processione. Altro elemento negativo che ha inciso sulla processione è stato il meteo, con improvvise piogge sia durante la notte tra venerdì e sabato che durante la fase di rientro in chiesa. A causa del maltempo notturno, molti gruppi sono stati coperti da dei teloni, mentre poco prima dell’entrata il gruppo dell’Arresto aveva fatto sciogliere la propria processione in vista di un peggioramento che per fortuna non c’è stato.

Tutto ciò ha creato delle tensioni tra il comitato di controllo e alcune bande che non rispettavano i tempi stabiliti.  Tutto il resto sono state emozioni infinte allo stato puro, in particolar modo per l’entrata del simulacro “Gesù nell’urna”, annacato in un atmosfera di silenzio rispettoso, tra le dolci note di una marcia funebre eseguita dall’associazione culturale “Sicilia in musica” di Caltanissetta, e le preghiere dei portatori.

Il discorso di chiusura del Vescovo era incentrato sul bisogno di risorgere della nostra città, un risorgere all’insegna della libertà, contro la mafia e le lobby di potere.  Per quanto riguarda la prima fase della processione del Venerdì, poco prima dell’uscita, come di consueto, il Vescovo Francesco Miccichè ha recitato una preghiera con alcuni sacerdoti e le autorità; subito dopo l’apertura del portone con il suono caratteristico dei tamburi,  ad aprire il lungo corteo religioso rappresentato dai diciotto gruppi più due simulacri, annacati dolcemente al tempo struggente delle marce funebri eseguite impeccabilmente dalle bande musicali.

Non sono mancati i momenti di raccoglimento in ricordo di consoli deceduti e affini, dove il momento più emozionante è stato per l’uscita del gruppo “Gesù dinanzi ad Erode”, in ricordo di Stefano Polizzi, giovane figlio di un console del gruppo, deceduto poco meno di un mese fa.

La piazza era gremita, ma anche le vie adiacenti, tra fotografi, devoti e turisti, ad assistere all’ennesima processione del venerdì Santo più imponente della Sicilia, una processione chilometrica dove la passione e morte di Cristo è stata rappresentata magistralmente dagli artisti trapanesi di un tempo.

Nonostante  i richiami di qualche settimana fa, non sono mancate le passerelle dei tanti politici che in occasione della processione dei misteri, sopratutto quando le elezioni sono alle porte, non rinunciano a farsi notare dalla gente, ed è un peccato che questa processione si lascia travolgere da questi giochi palesemente protagonistici.

In linea generale l’uscita è stata quasi perfetta nella tempistica, con leggeri distacchi tra un gruppo e l’altro sopratutto lungo le strade adiacenti la piazza; piccoli ritardi nella norma, anche se come al solito, i soliti problemi sono saltati fuori non appena i Sacri Gruppi hanno lasciato le vie più antiche della città.

Tra le uscite più emozionanti, va menzionata quella del gruppo “Gesù nell’orto” che ha varcato il portone accompagnato dalle litanie cantate dal gruppo “Antudo”, anche se va sottolineato che le marce funebri eseguite dalle bande, sono sicuramente più appropriate ad accompagnare i Misteri.

Lungo il percorso, all’altezza della via XXX Gennaio, un’area disabili dove tutti i gruppi hanno effettuato delle “vutate” per far ammirare la propria bellezza a coloro che non possono riversarsi autonomamente lungo le strade; si tratta di una lodevole iniziativa già attiva da qualche anno, organizzata ad anni alterni dall’UNITALSI o dalla Croce Rossa.

Gli addobbi floreali quest’anno sono abbastanza semplici, ma allestiti ad arte dai fiorai della città che hanno saputo realizzarli in modo uniforme con gli altri gruppi.

Tra le note positive va menzionato il ritorno del baldacchino dell’Addolorata per l’uscita del simulacro. L’antico manufatto risale al 1800, realizzato da delle donne devote e che ha sempre fatto presenza nella processsione dei Misteri, fino al 2006, anno in cui si decise di non utilizzarlo più fino a quando lo scorso anno è stato restaurato, e ieri, splendente più che mai, ha fatto da “tetto” al meraviglioso simulacro dell’Addolorata, avvolta dal tradizionale manto nero.

Tra le altre note dolenti,  l’obrobriosa impalcatura presente nei due lati della chiesa del Purgatorio, i cui lavori sono inizati lo scorso luglio e che per via di alcuni ritardi, ancora non sono terminati. E’ una nota dolente poiché in questa città si parla sempre di valorizzare le nostre bellezze ai fini turistici, per poi presentarsi agli occhi dei tanti visitatori, in occasione della manifestazione più importante dell’anno, senza nemmeno dei teloni fotografici a ricoprire i teli grezzi dell’impalcatura.

Tutto questo rimarrà sicuramente un fatto da ricordare, insieme ai numerosi aneddoti che da sempre accompagnano la secolare processione dei Misteri, fatta di bellezze, di emozioni, di suoni e di colori, ma contorniata spesso dai molti aspetti negativi che sicuramente la sminuiscono immeritatamente.

Intanto, il mondo dei misteri ha già iniziato il conto alla rovescia per la prossima edizione che cadrà il 29 marzo 2013, mentre in settimana il presidente dell’Unione Maestranze Leonardo Buscaino, rassegnerà le sue dimissioni in concomitanza con lo scadere del suo mandato, in modo da eleggere il nuovo presidente che dovrà iniziare a lavorare da subito per organizzare in modo degno le processioni che i nostri occhi assisteranno nei prossimi tre anni. Infine, nonostante il flop di quest’anno, bisogna riconoscere a Buscaino di averci regalato delle ottime processioni durante la sua presidenza, poiché non è il flop di un’edizione a macchiare tutto il lavoro svolto in questi sei anni.

Francesco Genovese