Oggi pomeriggio alle 17.30, presso la chiesa dell’Addorata in Corso Vittorio Emanuele, si terrà la suggestiva Scinnuta della Pietà del popolo, la cui processione è curata dai fruttivendoli. Come da tradizione, fuori dalla chiesa, la banda musicale “Città di Trapani” diretta dal Maestro Carpitella, intonerà alcune marce funebri sia prima che dopo la celebrazione della Santa Messa presieduta dal Vescovo Miccichè.

Si presume che l’autore dell’antico quadro sia Giovan Battista De Vita che lo dipinse verso la fine del’600; anch’esso, come la Pietà dei massari, è incastonato all’interno di una vara, ma in stile barocco, che mostra nel retro un dipinto del Cristo. L’antica chiesa presso cui è custodita la Sacra immagine che esce in processione il mercoledì Santo, è gestita dalle suore, ma presto lasceranno la chiesa, che a sua volta dovrà subire degli interventi di restauro. Quindi è probabile che nel prossimo futuro, la Pietà del popolo dovrà trovare una nuova “casa”, un po’ come accadde in passato;  per quest’anno, nonostante la ventilata ipotesi di far ritirare la Pietà in un’altra chiesa al termine della processione di mercoledì prossimo,  tutto rimane invariato  e l’amata icona potrà uscire e rientrare nella chiesetta in Corso Vittorio.

La Scinnuta di oggi, anticipa la fine dei riti quaresimali, sui quali calerà il sipario venerdì con la seguitissima Scinnuta del simulacro dell’Addolorata al Purgatorio, dove ieri invece, si è tenuta la Scinnuta della Pietà dei massari, in un clima di attesa in cui si respira ormai la caratteristica “aria di Misteri”, dove la Trapani verace vive le proprie emozioni fino al giorno di Pasqua.

E’ una Trapani che vive e che rinnova le proprie tradizioni, tramandandole da padre in figlio e che le sente scorrere dentro; una Trapani che per la settimana Santa cambia totalmente regime, apparendo quasi più bella, nonostante i patologici cambiamenti che purtroppo le stesse tradizioni subiscono, una delle quali lo scambio del cero tra le due Pietà che si terrà mercoledì prossimo.

Negli ultimi anni infatti, questo antico rito in ricordo della pace suggellata tra i facchini di piano San Rocco e la compagnia di Sant’Anna, è stato totalmente stravolto, trasformandosi in un pomposo incontro che vede da qualche anno, la pietà dei Massari fuori dalla propria cappella, mentre secondo tradizione dovrebbe stare dentro e attendere il passaggio della pietà del popolo per lo scambio tra i due comitati. Si spera che quest’anno si ritorni a celebrare il rito in modo tradizionale.

 

Francesco Genovese

 

PUBBLICATO SU LA SICILIA DEL 28 MARZO 2012